Operazione Ipervigile: Maxi-sequestro e arresti per frode milionaria

La Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito, su ordine della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, una serie di arresti domiciliari e sequestri di beni per oltre 12 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta “Ipervigile”. Coinvolte sei persone, tra cui Filomena Paolino, fondatrice della Supervigile, azienda capostipite del gruppo, e Ferdinando De Santis. L’indagine, avviata nel 2013 a seguito di una segnalazione della Banca d’Italia per un ammanco di quasi 10 milioni di euro nelle casse della Ipervigile Srl, ha portato alla luce un’articolata rete di società, formalmente amministrate da prestanome ma di fatto riconducibili alla famiglia De Santis. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Roberto Lenza, hanno coinvolto l’analisi di documentazione bancaria e fiscale, intercettazioni e testimonianze di oltre ottanta dipendenti, ricostruendo un’estesa attività delittuosa. Il Procuratore Giovanni Francesco Izzo ha descritto l’operazione come il disarticolamento di una vera e propria organizzazione criminale, accusata di una serie di reati, tra cui bancarotta fraudolenta, appropriazione indebita, emissione di fatture per operazioni inesistenti, evasione fiscale (IVA e contributi INPS), truffa aggravata per l’ottenimento di finanziamenti pubblici, nonché contraffazione di monete e violenza privata. Il sequestro preventivo, ai sensi dell’articolo 321 del codice di procedura penale, comprende beni mobili, immobili e quote societarie di 21 aziende, su tutto il territorio nazionale, in vista della successiva confisca.