Risarcimento per lavoro festivo senza riposo: la sentenza della Cassazione

La Corte di Cassazione, sezione lavoro, ha ribadito il diritto al risarcimento per i dipendenti che prestano servizio nei giorni festivi senza fruire di adeguati riposi compensativi. Una recente sentenza ha condannato un ente pubblico campano al pagamento di una somma a un dipendente addetto alla sorveglianza, impiegato anche nelle giornate festive senza alcun periodo di riposo. Secondo la Suprema Corte, la mancata concessione del riposo settimanale, dopo sei giorni consecutivi di lavoro, configura un danno da usura psico-fisica, indipendente da eventuali ulteriori danni alla salute o lesioni biologiche dimostrabili. La sentenza (n. 21225/2015) precisa che il mancato riposo settimanale costituisce una violazione del diritto del lavoratore, con conseguente obbligo di corresponsione di una maggiorazione del 20% sulla retribuzione domenicale e sui giorni di riposo non goduti. La Corte ha distinto tra la definitiva perdita del riposo – che implica un risarcimento per lesione di un diritto fondamentale – e il semplice ritardo nella concessione del riposo, contemplato dall’articolo 2126, comma due, del codice civile. In quest’ultimo caso, il risarcimento si limita alla corresponsione della retribuzione, a meno che non si dimostri un pregiudizio alla salute o ad altri diritti della persona. Il danno da usura psico-fisica, infine, è da distinguere dal danno alla salute o danno biologico, che richiede la dimostrazione di una specifica infermità connessa all’attività lavorativa. La decisione conferma la validità della sentenza d’appello e sottolinea il carattere irrinunciabile del riposo settimanale, sancito dall’articolo 36 della Costituzione e dall’articolo 2109 del codice civile.