Un numero allarmante di ragazzi al di sotto dei 14 anni ammette di consumare bevande alcoliche, spesso per sentirsi più maturi o per rendere più vivaci le serate monotone, sfidandosi a vicenda sulla resistenza agli effetti devastanti di cocktail come Caipirinha e Pina Colada. Questi nomi esotici e accattivanti mascherano la pericolosità di superalcolici ad alta gradazione, sempre più diffusi tra i giovani, rappresentando una seria problematica sociale. L’abuso di alcol è noto per i suoi gravi effetti sulla salute, che vanno da disturbi dell’attenzione e stato di intossicazione a patologie epatiche, fino al coma etilico, drammaticamente frequente nelle cronache notturne. L’incremento del consumo di superalcolici tra i preadolescenti, che ricorrono all’alcol per sentirsi adulti e combattere la noia, è preoccupante. Centinaia sono le chiamate ai servizi di emergenza nei weekend per giovani in stato di ubriachezza, senza contare i rischi legati alla guida sotto l’effetto dell’alcol. Le attuali normative sulla vendita di alcolici ai minori, facilmente aggirabili, sembrano inefficaci. “Maggiore vigilanza da parte delle famiglie e pene più severe per chi vende alcol ai minorenni” ha affermato il presidente dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, commentando le recenti statistiche che indicano un consumo abituale di alcol in circa un terzo dei ragazzi.
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