Fino a pochi secoli fa, lo zucchero era una rarità, una preziosa spezia orientale accessibile solo alle tavole reali. La sua diffusione capillare è avvenuta solo con la scoperta dell’estrazione dallo zucchero di barbabietola, rivoluzionando il mercato e rendendolo accessibile a tutti. Questo cambiamento, secondo Franco Berrino, oncologo ed esperto di nutrizione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha avuto conseguenze inaspettate. Il saccarosio, composto da glucosio e fruttosio, è dannoso non solo per l’impatto sulla glicemia, ma soprattutto per la presenza del fruttosio. Questo ostacola l’azione dell’insulina, l’ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue, e interferisce con la leptina, l’ormone della sazietà. Il risultato è un circolo vizioso: più zucchero si consuma, più se ne desidera e meno ci si sente sazi. L’eccessivo consumo di zuccheri porta a continui picchi glicemici, stimolando la crescita cellulare incontrollata, fattore chiave nello sviluppo di diverse neoplasie. L’ubiquità dello zucchero nei cibi industriali, dagli snack alle bevande, passando per alimenti apparentemente sani come i succhi di frutta, è allarmante. Fortunatamente, esistono alternative più salutari. Berrino suggerisce di utilizzare la frutta come dolcificante naturale, proponendo ricette a base di frutta secca, mandorle, e cereali integrali come l’avena, per una dieta più sana ed equilibrata.
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