L’Umorismo Involontario di un Pomeriggio Trafficato

L’Umorismo Involontario di un Pomeriggio Trafficato

Nino Ranucci torna oggi a deliziarci con una breve, arguta poesia. La storia che racconta, pur nella sua ironica malizia, regala un momento di leggera e spensierata allegria. Preparatevi a sorridere, cari lettori! Affermare che il mondo sia popolato da un numero spropositato di persone tradite è un’esagerazione, certo, ma altrettanto vero è che la statistica di coloro che subiscono infedeltà è in costante aumento. Esiste chi reagisce alla scoperta del tradimento con rabbia e disperazione, e chi invece, insieme al partner infedele, riesce persino a trarne un qualche vantaggio. Anche a me, una volta, fu affibbiato questo appellativo poco lusinghiero, e se avete un po’ di pazienza, vi racconterò in breve l’accaduto. Ero in auto con la mia compagna, procedendo a passo d’uomo, mentre un altro guidatore, a oltre cento all’ora, mi chiedeva insistentemente il passaggio. Impossibile prestargli attenzione, dato che il suo stile di guida era quantomeno… spericolato. Mentre mi stava sorpassando, per un pelo non finiva contro un albero. Proprio in quel momento, questo individuo scatenato, sfrecciando come un uragano, mi urla “Cornuto!” facendomi anche il gesto corrispondente. “Che cretino!”, borbotto io, infuriato. Ma la mia compagna, con un gesto improvviso, si rannicchia sul sedile. “Cosa c’è?”, chiedo preoccupato. Lei, indicando con un dito, sussurra: “Zitto, quello che ha gridato… quello del cornuto… è mio marito”. Nino Ranucci