La silenziosa promessa della Campania

La silenziosa promessa della Campania

Mentre correggevo compiti di geografia, con il rumore di fondo di un telegiornale in streaming e pentole che sibilavano sul fornello, ho seguito distrattamente un servizio sulle elezioni regionali in Campania. Un’ammissione grave, lo so, per chi ha dedicato la vita al giornalismo. Tuttavia, le circostanze… Le regionali campane mi toccano da vicino, essendo residente lì (anche se, a dirla tutta, il mio domicilio effettivo è altrove, ma usufruisco comunque dei servizi locali). Questa campagna elettorale, tra i rumori della quotidianità, mi ha lasciato un senso di delusione. Mi aspettavo un dibattito più sostanzioso su questioni cruciali, soprattutto sulla viabilità, in particolare nella zona di Nocera Inferiore. Queste non sono solo problematiche locali; le ripercussioni, economiche e non solo, si estendono all’intera regione. Una soluzione efficace ai problemi viabilistici dell’Agro nocerino-sarnese richiede un intervento su vasta scala. Pertanto, mi aspettavo che i candidati si impegnassero a presentare soluzioni concrete, andando oltre le solite promesse vuote. Ad esempio, che fine ha fatto il progetto della pedemontana alternativa alla Statale 18, destinata a risolvere il traffico congestionato e l’inquinamento? Silenzio. Trent’anni di silenzio, interrotti solo da progetti annunciati e mai realizzati, sogni infranti e promesse non mantenute. Forse, dopo le recenti tragedie che hanno messo in luce lo stato di degrado di strade e ponti, il silenzio è diventato la strategia più conveniente.