Nel corso di una serata dedicata al suo libro “Sparviero”, l’ex campione mondiale di pugilato Patrizio Oliva ha condiviso con il pubblico dello Sporting Club di Nocera Inferiore aneddoti avvincenti della sua vita, sia pubblica che privata. L’incontro, moderato dal giornalista Nello Ferrigno, ha trasformato un semplice evento di presentazione in un’esperienza intima e coinvolgente, creando un legame profondo tra l’atleta napoletano e i presenti. Oliva ha rivelato la sua iniziale resistenza alla scrittura di una biografia, confessando di aver rifiutato numerose proposte di giornalisti. Il cambiamento giunse grazie al nipote, Fabio Rocco Oliva, scrittore e critico, che riuscì a rappresentare la vita del campione come un romanzo appassionante. “Sparviero – la mia storia” (Sperling & Kupfer, 2014), non è una semplice autobiografia ma un racconto avvincente che mostra la forza, la determinazione e la sensibilità di un uomo spinto da una motivazione irrefrenabile. Oliva ha spiegato di aver combattuto non per i trofei, ma per la gloria, emulando gli ideali dei guerrieri greci. Fabio Rocco Oliva, rifacendosi al concetto nietzscheano di superuomo, ha descritto lo zio come un individuo che ha trasformato i propri limiti in punti di forza, inseguendo instancabilmente i suoi obiettivi. La carriera di Oliva, costellata di ostacoli, ha raggiunto il culmine con la conquista dell’oro olimpico a Mosca nel 1980 e del titolo mondiale nel 1986. Un momento critico giunse quando una frattura alla mano destra, causata da una forma di osteoporosi, minacciò di porre fine alla sua carriera. Tuttavia, il sostegno della moglie, campionessa europea di judo, fu determinante nel convincerlo a non arrendersi. Grazie all’intervento del dottor Caggese, luminare della chirurgia della mano, Oliva recuperò, ma non ritrovò la stessa funzionalità. Questo limite fisico, divenne però un’opportunità: la necessità di compensare la mano destra indebolita lo spinse a sviluppare gambe più forti e un’incredibile precisione nella mano sinistra, rendendola un’arma formidabile. La sua storia, nata in una palestra di quartiere tra povertà e lutto per la perdita prematura di un fratello, è diventata un esempio per molti giovani. Oliva considera la boxe, nonostante l’apparente brutalità, uno sport educativo che insegna motivazione, resistenza e la capacità di affrontare le avversità. Infine, ha svelato il suo nuovo sogno: affermarsi nel mondo della recitazione, puntando addirittura all’Oscar.
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