L’Unità d’Italia a Castel San Giorgio: Colonizzazione o Mito?

L’Unità d’Italia a Castel San Giorgio: Colonizzazione o Mito?

A Lanzara, nella suggestiva cornice di Villa Calvanese, si è svolto un importante convegno incentrato sulla controversa annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno d’Italia. L’evento, moderato dal giornalista Rai Giuseppe De Caro, ha riunito illustri personalità tra cui la direttrice dei musei provinciali Barbara Cussino e il sindaco di Castel San Giorgio Franco Longanella. Pino Aprile, autore di saggi di grande impatto sulla questione meridionale, come “Terroni”, ha offerto la sua prospettiva, definendo il Risorgimento italiano “una splendida favola”. Il convegno, intitolato “1861: colonizzazione forzata! Il Sud, ieri e oggi”, è stato introdotto dal presidente dell’associazione “Amici di Villa Calvanese”, che ha espresso gratitudine a Biagio Salvati, portavoce del “Circondario Briganti”, anch’egli presente. Il sindaco Longanella ha brevemente illustrato le iniziative culturali della cittadina, mentre la dott.ssa Cussino ha espresso apprezzamento per l’iniziativa. La professoressa Lucrezia Amideo, vicepresidente del “Circondario Briganti”, ha contestato le narrazioni storiche ufficiali, evidenziando la ricchezza economica del Sud pre-unificazione, smentita dalla successiva sparizione di ingenti somme custodite presso le banche di Napoli e Palermo. La professoressa ha inoltre denunciato la repressione del brigantaggio come un vero e proprio genocidio, con la distruzione di villaggi e l’impiego di violenza indiscriminata. Aprile ha quindi illustrato le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere “Terroni”, spiegando la necessità di contrastare l’amnesia collettiva che ha colpito i meridionali dopo il trauma dell’unificazione, un meccanismo di difesa psicologica analogo a quello osservato in vittime di traumi gravi. L’autore ha sottolineato come questa amnesia abbia portato ad accettare passivamente i luoghi comuni denigratori sul Sud. L’obiettivo di Aprile è quello di restituire dignità alla storia del Sud, dimostrando la sua ricchezza e il tradimento subito. L’autore ha affrontato anche l’accusa di vittimismo spesso rivolta ai meridionali, chiarendo che essa è una strategia per sminuire le sofferenze inflitte. Nel suo ultimo lavoro, “Terroni ‘ndernescional”, Aprile traccia un parallelo tra l’annessione della Sardegna e il trattamento riservato alla Germania Est dopo la caduta del muro, evidenziando un modello di discriminazione funzionale allo sfruttamento economico e all’eliminazione della concorrenza. Secondo Aprile, tale modello rischia di estendersi all’intera Europa meridionale. L’analisi si è estesa alla situazione attuale, con le disuguaglianze Nord-Sud e la distribuzione iniqua dei fondi statali, che penalizza fortemente le regioni meridionali. Nonostante questo scenario, Aprile vede nel Sud un potenziale motore di rinnovamento per l’Italia, citando come esempio le associazioni impegnate nella lotta contro i problemi ambientali, come la Terra dei Fuochi o l’Ilva di Taranto, a dimostrazione di una ritrovata consapevolezza politica e di una capacità di agire per il cambiamento, senza affidarsi a rappresentanze tradizionali. Secondo l’autore, il Sud sta guidando una rinascita morale e politica, rappresentando la speranza per una migliore Italia.