Il Sacco di Roma moderno: un fallimento collettivo

Il Sacco di Roma moderno: un fallimento collettivo

Gli eventi recenti nella capitale italiana hanno rivelato una spiacevole realtà: un’inaccettabile mancanza di coordinamento tra le forze dell’ordine italiane e quelle olandesi, culminata in una vergognosa partita a scarica-barile. Ricorda il tristemente celebre “Sacco di Roma” del 1527, quando i Lanzichenecchi, mercenari imperiali, devastarono la città per giorni, causando ingenti danni e migliaia di vittime. Analogamente, sebbene su scala minore, gli hooligan olandesi del Feyenoord, nel corso di due giorni, il 18 e il 19 febbraio, hanno perpetrato un atto di vandalismo senza precedenti, colpendo simboli iconici come la Barcaccia di Bernini in Piazza di Spagna, danneggiandola irreparabilmente. La fontana, oltre ad essere utilizzata come latrina improvvisata, è stata sommersa da rifiuti. Il danno maggiore, però, non risiede tanto nella distruzione materiale, quanto nell’impotenza dimostrata dalle autorità italiane nel prevenire e reprimere tali atti di violenza. La mancata comunicazione preventiva da parte delle autorità olandesi, negata dalle autorità italiane, è solo la punta dell’iceberg. Anche prescindendo da tali segnalazioni, la prevedibile presenza di un’orda di teppisti avrebbe dovuto comportare un piano di sicurezza adeguato. Testimonianze di agenti di polizia, esausti e frustrati, denotano una grave mancanza di strategia e di mezzi per fronteggiare simili eventi di massa. Le leggi e le normative, spesso eccessivamente garantiste, paralizzano l’azione delle forze dell’ordine, rendendole incapaci di intervenire con efficacia. La successiva condanna di alcuni teppisti, seguita dalla loro immediata espulsione, appare come una soluzione superficiale e inefficace, destinata a ripetersi. Altri, invece, non individuati come responsabili diretti dei danni, sono stati addirittura accompagnati allo stadio, garantendo loro la possibilità di ulteriori atti di vandalismo. Il risarcimento dei danni, richiesto dal sindaco Marino all’Olanda, si è scontrato con la vaga promessa di collaborazione del governo olandese. Tutto ciò solleva inquietanti interrogativi sulla capacità dello Stato di proteggere i suoi cittadini non solo dagli hooligan, ma anche da minacce più gravi, come quelle rappresentate dal terrorismo islamico. La situazione evidenzia una carenza strutturale di strategia, un’insufficiente preparazione e un’allarmante incapacità di gestire eventi di questo tipo.