L’attuazione del Piano di Zona, dopo tre anni, mostra ancora gravi carenze. L’assunzione degli operatori, indispensabile per il completamento dell’ufficio di piano, è ancora bloccata. Questa situazione di stallo, caratterizzata da continue anomalie e irregolarità, fa temere una deliberata volontà di impedire il corretto funzionamento del piano. È lecito chiedersi se questo sia davvero il caso. Nel frattempo, i cittadini, soprattutto le categorie più vulnerabili, subiscono disagi a causa dell’erogazione discontinua di servizi e contributi. Tale caos non è sempre imputabile a mera incapacità o a eventi imprevisti; la persistenza di queste difficoltà suggerisce una scelta politica precisa. Gli ultimi eventi a Roma sottolineano la necessità di una maggiore vigilanza sul Terzo Settore, con procedure di gara e utilizzo dei fondi assolutamente trasparenti. Nei prossimi tre anni, il Piano di Zona Sa1 gestirà milioni di euro provenienti dai PAC (Piani di Azione e Coesione, legge Barca), destinati a anziani, disabili e infanzia. È un imperativo etico la massima trasparenza nella gestione di queste risorse. Chiediamo pertanto al coordinatore di rendere pubblica al più presto la programmazione prevista per l’utilizzo dei fondi PAC. Antonio Cesarano, membro del direttivo provinciale del PD.
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