L’area dell’ex stabilimento Fatme a Pagani, un’estesa superficie di oltre 3000 metri quadrati che ha rappresentato un pilastro del tessuto economico-produttivo locale, attende ancora una destinazione definitiva. Il consiglio comunale, affrontando questa questione cruciale, ha valutato diverse opzioni per la riqualificazione dello spazio, tra cui la realizzazione di un parcheggio – ipotesi che suscita perplessità data la posizione rurale – o di un centro sportivo, pensato per offrire ai giovani del comune alternative ricreative senza dover lasciare il territorio. Nel frattempo, l’assise cittadina ha approvato una variante urbanistica per la rigenerazione e la riconversione dell’ex complesso industriale, in linea con l’articolo 5 del DPR 447/98. A seguito della delibera, il consigliere comunale Pietro Sessa ha espresso su Facebook la sua soddisfazione, sottolineando l’importanza di creare occupazione e di stimolare la crescita economica della città, ringraziando gli imprenditori che investono nel territorio. Tuttavia, l’approvazione della variante non è stata priva di controversie. Un acceso dibattito ha visto contrapposti il consigliere di minoranza Pasquale Sorrentino (Fratelli d’Italia), unico a votare a favore, e il consigliere di maggioranza Bernardo Califano. Sorrentino ha criticato Califano per la mancata comprensione della priorità della reindustrializzazione per l’economia locale, evidenziando i cinque mesi di stallo economico causati dai ritardi nell’approvazione della variante da parte dell’amministrazione Bottone. Califano, pur dichiarando la propria mancanza di specifiche competenze tecniche, ha richiesto chiarimenti sulla procedura e sull’equilibrio tra interesse pubblico e esigenze imprenditoriali e lavorative. Intanto, il consiglio comunale si è confrontato con la complessa questione del bilancio comunale, approvando la soluzione per numerosi debiti fuori bilancio, eredità di pregresse situazioni finanziarie degli anni ’80 e ’90, sulle quali il comune ha accumulato elevati interessi. Infine, è stata rinnovata la convenzione con l’associazione di volontariato Papa Charlie, un accordo risalente al 2003 e confermato negli anni, anche durante il periodo di commissariamento dell’ente.
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