Un fronte comune contro la Gori: acqua pubblica, diritti negati

Un fronte comune contro la Gori:  acqua pubblica, diritti negati

Spes, Adesso Progetto Agro e l’Unione Nazionale Consumatori di Salerno lanciano un appello congiunto alle amministrazioni comunali per contrastare le politiche della Gori, ritenute lesive dei diritti dei cittadini. Le associazioni contestano la campagna pubblicitaria dell’azienda che offre 30.000 litri d’acqua gratuiti annui per famiglia, definendola insufficiente rispetto alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Secondo le associazioni, il quantitativo minimo giornaliero a persona dovrebbe essere di 50 litri, corrispondenti a 18.000 litri annui. Pertanto, un nucleo familiare di quattro persone necessita di 72.000 litri all’anno per soddisfare le esigenze minime di consumo. La proposta avanzata è dunque di incrementare significativamente la fornitura gratuita di acqua potabile per le famiglie del territorio. Inoltre, le associazioni chiedono l’interruzione dei distacchi idrici per morosità, garantendo almeno il fabbisogno minimo essenziale di 1.500 litri mensili a persona. Questa misura, sostengono le associazioni, rappresenta un diritto fondamentale, paragonabile all’accesso alle cure sanitarie, e le istituzioni non possono permettere che venga negato. Infine, si sollecita l’aggiornamento immediato dei contratti con la Gori da parte delle amministrazioni locali, includendo clausole di salvaguardia specifiche per le famiglie in difficoltà economiche, in linea con il principio di tutela dei servizi pubblici essenziali. Le associazioni invitano, quindi, le amministrazioni a impegnarsi concretamente per la tutela dei consumatori e delle famiglie, evitando una posizione passiva di fronte alle politiche della Gori.