La suggestiva cornice del Rio Santa Marina, ai confini tra Nocera Inferiore e Lavorate di Sarno, ha ospitato una festa indimenticabile dedicata alle sue acque cristalline e ai sapori genuini del territorio. L’iniziativa, frutto della brillante intuizione di Luca Ingenito (Osteria Al Paese), ha coinvolto una rete di appassionati ristoratori e produttori locali, riuniti per celebrare la bellezza di questo angolo di paradiso spesso sconosciuto. Grazie alla collaborazione di Giuseppe Montoro (e dei figli Lorenzo e Dario di Montoro Erbe), custodi di una vicina masseria, la Pigluocco, che si affaccia direttamente sul fiume, l’evento ha preso vita. Il rio Santa Marina, con la sua acqua limpida, popolata da anatre e altre specie animali, è stato attraversato anticamente dal “lontro”, una caratteristica imbarcazione a pescaggio piatto in legno di quercia. La festa ha offerto un’esplosione di gusto, grazie ai piatti preparati da chef di talento che hanno valorizzato ingredienti a chilometro zero: tra i partecipanti, Raffaele Vitale (Casa del Nonno 13), Lorenzo Principe (Luna Galante), Paolo Barrale (Marenna’), Cristian Torsiello (Osteria Arbustico), Cristoforo Trapani (Piazzetta Milu’), Mirko Balzano (Praia Resort), Antonio Petrone (Pensando Te), Michele di Martino (Evù), Gaetano Cerrato (O’ Romano), Vittorio Celentano, Lorenzo Montoro (Osteria Al Paese), Gennaro Longobardi (Nonna Giulia), Francesco e Luciano Bifulco (Ristorante Bifulco), Paolo Amato (Caseificio Aurora), Pietro Aiello (Macelleria Aiello), Paolo Ruggiero (Danicoop), e Mario De Filippo (Caffè De Filippo). La pasticceria Mamma Grazia ha completato il quadro con dolci prelibati, mentre l’Associazione Tra Cielo e Mare ha contribuito con i suoi laboratori di cucina. Il menu, ricco e variegato, includeva paccheri, riso al limone, strozzapreti, fritture di pesce di fiume, polpette, fiori di zucca, pane cunzato, provolette al limone e palatella. Il sommelier Domenico Sarno ha curato l’abbinamento dei vini, mentre il dessert è stato completato da cazzimbocchio al limone, anguria fresca e torta alle gallette. Un canto tradizionale ha accompagnato la cena, illuminata dalle candele che danzavano sulla superficie del fiume. La serata, inizialmente a rischio annullamento per il maltempo, è stata un successo, un trionfo dei sapori e della bellezza incontaminata di un territorio che, grazie all’impegno di pochi, resiste alla devastazione causata dall’incuria di molti.
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