Tragedia sulla SS266: gattino investito e lasciato morire

Tragedia sulla SS266: gattino investito e lasciato morire

Sulla Statale 266, tra Nocera Inferiore e Castel San Giorgio, un gattino è stato investito e lasciato agonizzare. Testimoni oculari, purtroppo incapaci di intervenire, riferiscono che il piccolo felino è rimasto ferito per diverse ore prima di essere travolto nuovamente da altri veicoli, trovando la morte sotto le ruote. L’episodio ha suscitato indignazione tra i passanti, spesso in difficoltà nell’ottenere tempestivo soccorso per animali investiti a causa di una carenza di informazioni chiare sulle procedure da seguire. Secondo Francesco Solimando, volontario del canile municipale “Teresa Farina”, le difficoltà derivano dal fatto che le ditte di raccolta rifiuti non sono autorizzate a smaltire carcasse animali. Per questo, è necessario contattare le forze dell’ordine che dovranno informare l’ASL Veterinaria, ma spesso queste segnalazioni non vengono inoltrate, e l’Associazione Zoofila interviene in un secondo momento, provvedendo a conservare le spoglie in cella frigorifera in attesa della ditta di smaltimento. Oltre all’inaccettabile mancanza di pietà, abbandonare un animale investito costituisce una violazione del codice della strada, introdotta nel 2011, che prevede salate multe per chi investe un animale domestico o protetto e si allontana senza prestare soccorso. La sanzione per omissione di soccorso ammonta a 318 euro per l’autista e può colpire anche i passeggeri complici. La testimonianza di un passante è sufficiente per avviare un procedimento. La Cassazione, con sentenza 29543 del 22 luglio 2011, ha inoltre stabilito che l’abbandono di un animale investito può configurare un reato vero e proprio (art. 544-ter del Codice Penale), punendo sia azioni commissive che omissive che causino la morte di un animale. Solimando sottolinea l’importanza di fermarsi in caso di animale ferito sulla strada, ricordando il caso di Laika, una cagna trovata apparentemente morta ma poi salvata grazie all’intervento dei volontari. Laica, dopo otto anni di permanenza al canile, è stata felicemente adottata.