Il Tribunale Amministrativo Regionale di Napoli si esprimerà l’8 maggio sulla sospensiva del “Grande Progetto Sarno”, seguendo la richiesta della Regione Campania. La sospensione, in vigore dal 14 marzo, potrebbe essere revocata. Intanto, la commissione VIA (valutazione di impatto ambientale) ha ammesso di non possedere informazioni sufficienti per una valutazione oggettiva delle vasche di laminazione e della seconda foce, affermando l’insufficienza di dati nella documentazione presentata. In particolare, la relazione istruttoria evidenzia la mancanza di elementi certi per un giudizio completo sul punto 15 del progetto. La Regione Campania, in seguito alla presentazione di nuovi dati riguardanti l’elevata concentrazione di cromo nelle acque del Sarno e dei suoi affluenti – dati cruciali assenti nella relazione di Arcadis – ha sollecitato chiarimenti all’azienda sui dati del 2012 relativi all’inquinamento fluviale. Questa situazione ha suscitato la soddisfazione dei comitati e delle associazioni ambientaliste, da tempo contrari al progetto, considerato dannoso per l’ambiente. Emiddio Ventre, in un post su Facebook, ha commentato la situazione affermando che le istituzioni hanno implicitamente riconosciuto le preoccupazioni espresse in passato, rinnovando l’appello per la suddivisione del progetto al fine di accelerare i lavori di dragaggio e di consolidamento degli argini.
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