Un’ampia ricerca scientifica, denominata “Area Sarno,” è stata avviata per studiare l’impatto dell’inquinamento ambientale sulla salute della popolazione dell’Agro Nocerino-Sarnese. Il progetto, presentato presso l’ex ospedale di S. Chiara a Nocera Inferiore, coinvolge la Seconda Università di Napoli, il Comitato Ambiente e Salute Area del Sarno e diversi esperti. Il coordinatore, il professor Rocco De Prisco (collaboratore CNR), sottolinea che l’obiettivo non è creare allarmismo, ma ottenere dati precisi sugli effetti dell’inquinamento, soprattutto considerando che la zona è classificata come ad alto rischio ambientale dal 1992. L’indagine prevede un’analisi approfondita di acque, suolo e coltivazioni nell’area del bacino Solofrana-Cavaiola, con particolare attenzione a metalli pesanti e inquinanti organici. Saranno inoltre condotti esami biologici precoci su campioni di linfociti di giovani (18-30 anni) residenti nei comuni di Scafati, Nocera Inferiore, San Marzano, Angri e Nocera Superiore, mediante analisi del sangue. La selezione dei partecipanti avverrà tramite questionario, per valutare stile di vita (fumo, attività fisica, esposizione al fumo passivo) e vicinanza a fonti di inquinamento (traffico, industrie, corsi d’acqua). Si prevede, se le risorse lo consentono, di ripetere le analisi in inverno ed estate. I risultati, relativi sia all’ambiente che alla salute dei giovani, saranno resi pubblici per informare la cittadinanza. Intanto, il 31 marzo si terrà a Napoli un Consiglio Regionale dedicato al “Grande Progetto Sarno,” con la partecipazione di comitati cittadini, tra cui il “No Vasche,” che si oppone alla realizzazione di vasche di laminazione, e rappresentanti istituzionali.
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