Combattere la Criminalità Organizzata con la Cultura: Iniziativa alla Scuola “Solimena – De Lorenzo”

“Chi non ha paura muore una sola volta, chi ha paura muore ogni giorno.” Questa citazione di Paolo Borsellino ha ispirato il ciclo di conferenze “Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo” presso la scuola media “Solimena – De Lorenzo” di Nocera Inferiore. L’iniziativa, “Cultura vs Mafia”, lanciata dall’Associazione ANDE Nocera in collaborazione con le forze dell’ordine, ha preso il via il 18 sabato scorso con un evento che ha ripreso le parole di Malala, attivista pakistana, pronunciate all’ONU: la sua lotta per il diritto all’istruzione per tutti è stata il filo conduttore della giornata. Tra i partecipanti: Gigliola Famiglietti (presidente ANDE Nocera), il maggiore Matteo Gabelloni (comandante del Gruppo territoriale Carabinieri di Nocera Inferiore), Achille Benigno (nipote di Andrea Mansi, marinaio trucidato dai nazisti nel 1943), Eduardo Scotti (giornalista de “la Repubblica”), Salvatore Campitiello (presidente dell’Assostampa “Valle del Sarno” e consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti) e Gigi Di Mauro (direttore de “il Nuovo Risorgimento Nocerino”). Il preside Giuseppe Pannullo ha sottolineato l’importanza del rapporto tra scuola, società e territorio, evidenziando come momenti di confronto e approfondimento aiutino gli studenti a comprendere la realtà circostante. La professoressa Famiglietti ha proiettato estratti del discorso di Malala, ribadendo il concetto che “la penna è più forte della spada”. Il maggiore Gabelloni ha poi focalizzato l’importanza del rispetto delle leggi e delle conseguenti sanzioni per chi le viola. L’evento ha sottolineato l’importanza di una crescita nel rispetto delle regole e, soprattutto, di un’educazione che promuova la cultura come strumento di lotta all’illegalità. Eduardo Scotti, con la sua esperienza di cronista impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, ha descritto l’evoluzione della mafia nell’agro-nocerino-sarnese. “Prima c’era violenza efferata – ha spiegato – oggi la criminalità organizzata investe nella formazione dei figli, mandandoli nelle migliori università internazionali, dimostrando di aver compreso l’importanza del sapere per il successo economico. Questo dimostra come la cultura sia diventata uno strumento strategico per il crimine, un’intuizione che ha preceduto l’azione degli stessi organi istituzionali italiani.” L’iniziativa alla “Solimena – De Lorenzo” conferma, quindi, la missione della scuola di promuovere incontri con esponenti delle forze dell’ordine, del giornalismo e del mondo associativo locale, puntando su istruzione e cultura come fondamenti per la lotta alla criminalità.

Redazione

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