Preservare l’Agro: Un’iniziativa per scongiurare un disastro ambientale

L’iniziativa “DifendiAmo”, che riunisce comitati cittadini, associazioni ambientaliste e singoli individui, ha riscosso un successo straordinario. La massiccia partecipazione al convegno tenutosi presso la sala consiliare di Nocera Inferiore ha dimostrato una profonda sensibilità collettiva riguardo alla problematica ambientale dell’Agro Nocerino-Sarnese. Un attivista del Movimento 5 Stelle ha espresso su Facebook l’entusiasmo per la mobilitazione popolare, sottolineando la forza dell’unione. Il convegno, intitolato “Un Agro senza veleni”, ha riunito diverse realtà, tra cui il Comitato per la salute, il comitato “No vasche”, il comitato “Gente del Sarno”, l’associazione “Ada”, l’associazione “Amdot”, il Tribunale per i diritti del malato, la Pro Loco “Nuceria Alfaterna”, l’associazione onlus “La fucina”, l’associazione “Cittadinanza attiva”, lo Spi Cgil, la Fist Cisl, l’associazione “S. Francesco”, il comitato “Via fratelli Buscetto” e il comitato “Cavaiola”. Queste realtà si sono confrontate con il sindaco Manlio Torquato, esprimendo forti preoccupazioni riguardo al progetto “Grande Sarno” proposto da Arcadis e dalla Regione Campania. Il progetto prevede la realizzazione di 60 ettari di vasche di laminazione nella Valle del Sarno e una nuova foce a Rovigliano, con un investimento di 217 milioni di euro di fondi pubblici. Le criticità principali riguardano la totale ignoranza dell’inquinamento già presente nei fiumi Solofrana e Cavaiola, dove continuano gli scarichi illegali di reflui industriali e urbani. Il sindaco Torquato ha riconosciuto la necessità di affrontare il problema dell’inquinamento, ma ha sottolineato che la situazione dell’Agro Nocerino-Sarnese non è paragonabile a quella di aree altamente inquinate come Terra dei Fuochi. Ha ribadito l’impegno dell’amministrazione comunale a risolvere la problematica ambientale, evidenziando la complessità della situazione e la necessità di un impegno su più fronti. La dottoressa Teresa Cuomo, presidente del Comitato per la salute, ha partecipato nella stessa giornata ad un altro convegno, “Emergenza sanitaria nell’Agro Nocerino Sarnese”, focalizzato sull’interruzione del servizio di radioterapia presso l’ospedale Umberto I. La Cuomo ha collegato la problematica sanitaria all’inquinamento ambientale, evidenziando l’alta incidenza tumorale nella zona e la necessità di tutelare le generazioni future. Un rapporto OMS del 1997 rileva infatti un’elevata mortalità per tumori nell’area. La realizzazione delle vasche di laminazione, secondo gli esperti, potrebbe ulteriormente contaminare le falde acquifere e la catena alimentare, attraverso il prelievo di acqua da pozzi già inquinati da cromo, piombo, cadmio e arsenico. L’assessore all’ambiente Tonia Lanzetta ha sottolineato la necessità di effettuare accurate valutazioni ambientali prima di procedere con l’ampliamento delle vasche di laminazione, dato che mancano dati sull’inquinamento del suolo. Il convegno, moderato dal giornalista Nello Ferrigno, ha visto gli interventi del geologo Franco Ortolani, del professor Rocco De Prisco (ricercatore associato Cnr) e del professor Antonio Marfella, oncologo-tossicologo. Questi esperti hanno confermato che, indipendentemente dal progetto “Grande Sarno”, i problemi di salute della popolazione permangono, con un’allarmante incidenza di tumori correlata all’inquinamento del suolo. La situazione desta preoccupazione all’OMS e agli oncologi dell’Istituto Pascale di Napoli. L’opinione pubblica è fortemente coinvolta nella richiesta di soluzioni concrete ed immediate.

Redazione

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