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Roccapiemonte celebra la Befana con un concorso di struffoli

A Roccapiemonte, la festività dell’Epifania è stata impreziosita da una gustosa competizione: il “Concorso dello Struffolo d’Oro”. Trenta abili cuoche si sono sfidate nella preparazione di questo dolce tradizionale, presentando le proprie interpretazioni davanti a una giuria di esperti. L’evento, svoltosi domenica 5 gennaio a Palazzo Marciani, è stato patrocinato dal Comune, dall’assessorato alla cultura, sport e spettacolo e dal quotidiano “DentroSalerno”, inserendosi nel ricco programma di “Aspettando la Befana”. L’atmosfera festosa è stata arricchita da esibizioni corali del coro polifonico locale, diretto dal maestro Rosita Gargano, e del coro “Magnifica Gente” del centro di riabilitazione “Villa Silvia”, oltre a una mostra di ceramiche realizzate dal laboratorio “Aria Onlus” della stessa struttura (che ha anche fornito la raffinata argenteria per la premiazione). La presenza di una Befana generosa con i suoi doni ha completato il quadro magico, intrattenendo grandi e piccini. La giuria, composta dall’assessore alla cultura Luisa Trezza, dal presidente della Pro Loco Agostino Torino, dalla direttrice di “Dentro Salerno” Rita Occidente Lupo, dalla presidente dell’associazione “Athena” Ornella Coccoli e da Vincenzina Grimaldi della Pro Loco, ha avuto il difficile compito di assaggiare e valutare le diverse creazioni, apprezzando la varietà di gusti (cioccolato, cocco, nocciole…), tutte accomunate da un’eccellente fattura. Le dichiarazioni entusiaste degli intervenuti hanno sottolineato il successo dell’evento, evidenziando la sinergia tra le diverse realtà coinvolte e l’emozione suscitata dalle performance corali, in particolare quella del coro di “Villa Silvia”, che si è esibito in canti natalizi. La presidente di giuria ha definito l’evento “una vera dolcezza dell’esistenza”, esaltando l’inclusione sociale e la gioia condivisa. La storia dello struffolo, dolce dalle origini antiche (probabilmente greche), è stata ripercorsa, citando le diverse etimologie e le varianti regionali del nome (da “strongoulos pristòs” a “strufoli” passando per altri nomi dialettali). Si è inoltre ricordata la ricetta antica del Duca di Buonvicino, un prezioso documento storico che conserva gelosamente il segreto di una preparazione antica e sempre attuale. La salute, come primo ingrediente, unita alla maestria nell’impasto, sono i pilastri per ottenere questo dolce simbolo della tradizione meridionale.

Redazione

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