Discriminazione e cure inadeguate all’ospedale Umberto I

Un ospedale di Nocera Inferiore è al centro di gravi accuse di razzismo e negligenza medica. Un giovane paziente californiano di colore, ricoverato in neurologia dopo un malore durante una conferenza UNICEF, ha denunciato condizioni igieniche deplorevoli e trattamento discriminatorio. Il suo materasso, proveniente dal reparto malattie infettive e macchiato di sangue, è stato descritto come sporco, così come i bagni, privi di un sollevatore per disabili e con cuscini senza federe. Le ripetute richieste di un materasso pulito sono state respinte dalla caposala, che avrebbe anche rivolto al paziente insulti razzisti, invitandolo a tornare nel suo paese. Dopo un collasso, presumibilmente dovuto allo stress e alle pessime condizioni, il giovane ha riportato una sospetta osteonecrosi, ma l’incidente non è stato registrato nella cartella clinica, e una radiografia al polso è stata effettuata solo dopo insistenti richieste.
Un altro caso riguarda la signora Lucia Ponte, ricoverata per un malore. Dopo una TAC che ha diagnosticato un attacco ischemico transitorio (TIA), le è stata prescritta una risonanza magnetica. Tuttavia, l’ottenimento del referto si è rivelato un’odissea, con ritardi inspiegabili e consegna a mano invece che tramite le vie ufficiali. L’esame del referto, effettuato dalla signora Ponte stessa, ha rivelato un quadro clinico diverso da quello diagnosticato, richiedendo ulteriori accertamenti. Purtroppo, a causa delle ferie natalizie dei medici, la signora Ponte ha dovuto attendere giorni prima di poter effettuare la risonanza magnetica con mezzo di contrasto, vivendo un periodo di angoscia e incertezza. Questi due casi mettono in luce gravi carenze sia nella gestione delle cure mediche che nel rispetto dei diritti umani all’interno dell’ospedale.