L’incognita dell’inquinamento atmosferico a Nocera Inferiore

La città di Nocera Inferiore è avvolta da un’inquietante incertezza riguardo alla qualità dell’aria. Nonostante ripetute sollecitazioni da parte dell’amministrazione comunale, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (ARPAC) non ha ancora divulgato alcun dato, neppure a titolo ufficioso, sulle rilevazioni delle due centraline di monitoraggio ambientale cittadine. Questa mancanza di trasparenza suscita una crescente preoccupazione per la salute pubblica. L’amministrazione, per bocca dell’assessore all’ambiente, ha pubblicamente ammesso di non possedere informazioni sui livelli di inquinamento, nonostante la presenza di due stazioni di monitoraggio: una vicino al cimitero e l’altra presso la scuola media Solimena. Queste centraline furono installate nel 2008 grazie a una convenzione con l’ARPAC di Napoli, a seguito di una richiesta avanzata inizialmente dal circolo locale di SEL, poi accolta dal Partito Democratico e formalizzata in un’interrogazione al consiglio comunale. Le richieste di accesso ai dati, che comprendevano la durata della convenzione, i dettagli del monitoraggio, la pubblicazione dei risultati e la segnalazione di eventuali malfunzionamenti delle centraline, sono rimaste senza risposta. L’assessore Lanzetta, nel rispondere al consiglio comunale, ha espresso imbarazzo per la situazione, chiarendo che la responsabilità non è imputabile all’amministrazione, ma all’inerzia dell’ARPAC. Solo grazie ad una interrogazione della coalizione di centrosinistra, nel giugno 2013, è emersa la problematica: l’assessore ha formalmente richiesto all’ARPAC i dati relativi ai controlli periodici, sottolineando la necessità di un monitoraggio completo dell’aria e dei corsi d’acqua circostanti per valutare l’impatto ambientale di un impianto industriale. La richiesta specificava che, in assenza di dati, si sarebbero dovute intraprendere tutte le azioni necessarie per salvaguardare la salute pubblica. Anche il coinvolgimento della polizia municipale per verificare gli scarichi industriali dell’area di Fosso Imperatore e Casarzano, e le segnalazioni di anomalie idriche, non ha prodotto risultati. Entrambi gli uffici competenti (Politiche ambientali e Sanità) hanno declinato la responsabilità, richiedendo un ulteriore intervento dell’assessore, che ha finalmente ottenuto la documentazione sull’installazione delle centraline. La situazione è ulteriormente aggravata dalla mancata comunicazione dei dati sulle emissioni dell’inceneritore della ditta Tortora Vittorio srl, obbligata a farlo dal decreto regionale 275 del 19 luglio 2010. Anche in questo caso, l’ARPAC avrebbe dovuto raccogliere e divulgare i dati, ma ad oggi il Comune attende ancora risposta, nonostante le richieste siano state presentate mesi fa. In una città con un traffico intenso a causa della vicinanza di un casello autostradale, la mancanza di informazioni sull’inquinamento rappresenta una grave carenza, impedendo l’adozione di misure preventive cruciali.