Lavoratori Ipervigile: Protesta incessante contro i proprietari

Circa trenta dipendenti della Ipervigile, la cui licenza è stata revocata, hanno organizzato una dimostrazione domenica davanti alla residenza dei proprietari, esprimendo la loro rabbia con minacce velate: “Li seguiremo ovunque”. La protesta, avvenuta nei pressi del bar Nasti, un luogo di ritrovo molto frequentato, ha visto i lavoratori lamentarsi pubblicamente delle difficoltà economiche che li affliggono da mesi. Questa azione segue un precedente presidio svoltosi il giorno prima vicino alla chiesa Santa Monica. Guidati dalla segretaria provinciale della Cisal, Lucia Pagano, i lavoratori hanno scelto di manifestare direttamente davanti alla casa dei loro ex datori di lavoro, in una situazione drammatica caratterizzata da mancato stipendio e disoccupazione. La gravità della situazione ha spinto i dipendenti a coinvolgere la comunità di Nocera Inferiore. Un incontro in Prefettura due giorni prima, boicottato da diverse aziende che avrebbero dovuto subentrare alla Ipervigile, ha ulteriormente esasperato la situazione. Dopo la revoca della licenza, altre società si sono occupate del trasporto valori, e i sindacati chiedono il trasferimento dei 257 dipendenti della Ipervigile nelle nuove realtà aziendali. La preoccupazione dei lavoratori è aumentata a seguito di precedenti presidi, durati giorni interi, presso la sede aziendale di via Riccio. L’atmosfera rimane tesa, con la promessa di proteste continue da parte dei sindacati e dei dipendenti. Un lavoratore ha descritto la sua situazione disperata: “Ho la casa sotto sequestro e non posso pagare le tasse universitarie di mia figlia”. I proprietari sono stati di fatto assediati, con la Cisal che li ha presi di mira (uno dei proprietari è stato scortato dalla polizia fuori dalla sede di via Riccio giorni prima). “Quest’anno né i lavoratori né noi avremo un Natale sereno,” afferma Pagano, “è ingiusto abbandonare queste persone. Il prossimo incontro in Prefettura è fissato per il 27, e richiederemo tutta la documentazione relativa alle gare d’appalto. Sospettiamo che le commesse vengano affidate ad altre società legate agli stessi proprietari. In tal caso, ci rivolgeremo alla Prefettura e alla Questura. Questa è una battaglia per la legalità.” Nel frattempo, gli stipendi di novembre e dicembre, compresa la tredicesima, sono ancora in sospeso. L’azienda ha promesso possibili sviluppi dalla prossima settimana, ma i lavoratori hanno già annunciato un nuovo sit-in in Piazza Diaz, nel cuore della città, dichiarando: “Non lasceremo scampo a nessuno, e ci fermeremo solo quando avremo ricevuto quanto ci spetta”.