Dopo il rinvio della partita contro il Lecce, l’atteso derby con la Paganese si terrà a Pontedera, a porte chiuse. Questa decisione alimenta dubbi e preoccupazioni sul futuro della squadra e del suo rapporto con i tifosi. Ricordando un passato glorioso, l’attuale situazione appare surreale. L’ultima decisione del Comitato di analisi sulle manifestazioni sportive ha ulteriormente inasprito un ambiente già teso, culminando in una serie di eventi controversi. Il rinvio della partita Nocerina-Lecce al 18 dicembre e la contestata sede del derby Paganese-Nocerina, spostato a Pontedera e giocato a porte chiuse, hanno suscitato indignazione tra i sostenitori nocerini, percepita come una disparità di trattamento. Si sarebbe potuta, ad esempio, limitare la presenza dei tifosi ospiti, come avvenuto in precedenti incontri? Questa soluzione, per quanto semplice ed equa, appare stata scartata. La Nocerina sembra pagare il prezzo di una posizione controcorrente, sostenuta però da molte altre tifoserie italiane, e delle recenti vicende giudiziarie legate ad avvenimenti dell’agosto scorso. Si tratta di coincidenze? È comprensibile il malcontento che questa situazione genera. L’ondata di critiche nei confronti dei tifosi nocerini appare ingiustificata, considerando che i veri responsabili di atti di violenza dovrebbero essere individuati e puniti, invece di generalizzare e colpire un’intera comunità. Una protesta civile, seppur discutibile nella sua modalità, si è trasformata in un boomerang dalle conseguenze imprevedibili. Dal 10 novembre, il mondo del calcio è nuovamente scosso da questa controversia. È lecito chiedersi se una tifoseria, in possesso della tessera del tifoso, possa essere privata del diritto di assistere a un derby così sentito, atteso da 25 anni. Sarebbe stato opportuno che dirigenti e calciatori intervenissero pubblicamente per chiarire gli eventi, smentendo o confermando le accuse, riabilitando così l’immagine della squadra e della città. Una recente dichiarazione, però, sembra aver alimentato ulteriormente le polemiche, diffondendosi rapidamente e causando danni all’immagine della Nocerina. A questo punto, quale verità emerge dalle diverse dichiarazioni rilasciate, come quelle di domenica scorsa? In un contesto in cui le leggi vengono spesso eluse, la linea di demarcazione tra intimidazioni verbali e minacce di morte si fa labile. Pur senza la pretesa di conoscere la verità assoluta, l’opinione pubblica sembra propendere per una versione dei fatti precisa, una verità che doveva necessariamente emergere. Nel frattempo, la curva sud rossonera ha deciso di boicottare le partite finché l’attuale dirigenza rimarrà in carica, accusandola di non aver difeso i propri tifosi. L’associazione “Nocerini”, nata per rappresentare gli appassionati, sta preparando una class action contro la Tessera del Tifoso e altre iniziative per tutelare i diritti dei sostenitori nocerini. Il derby si giocherà a Pontedera, ma la scelta della sede, inizialmente incerta tra località esotiche, evidenzia l’anomalia della situazione. La possibilità di assistere a un derby pacifico sembrava disturbare alcuni ambienti, tanto da suggerire un trasferimento ancora più lontano. Questo episodio lascia presagire ulteriori tensioni nel futuro.
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