Delinquenza e abbandono scolastico nell’Agro: un’analisi sociale

Delinquenza e abbandono scolastico nell’Agro: un’analisi sociale

La criminalità e l’alto tasso di dispersione scolastica nell’Agro sono sintomi di una profonda crisi sociale, radicata nel degrado culturale, familiare e scolastico. L’aumento di reati minori, furti e violenza contro le donne, anche al di fuori di contesti mafiosi, rappresenta una seria preoccupazione. Secondo Andrea Vagito, avvocato della Camera Penale di Nocera Inferiore, intervenuto al Forum “Uno sguardo d’insieme” organizzato dalla rivista diocesana *Insieme*, è in crescita la criminalità economica, con imprenditori che evadono l’IVA o presentano dichiarazioni dei redditi false per far fronte alle difficoltà fiscali. Vagito sottolinea come la povertà, oltre a impoverire i consumi, generi disagi più profondi e spinga molti al crimine per necessità. Questa situazione si aggrava a causa del problema della dispersione scolastica. Filippo Toriello, dirigente scolastico e responsabile dell’ufficio scuola, anch’egli presente al forum, ha evidenziato la mancanza di coordinamento e collaborazione tra le istituzioni scolastiche, ostacolata da una spietata competizione tra gli istituti per l’acquisizione di allievi, al fine di evitare la soppressione o la fusione con altre scuole. Questo porta a classi sovraffollate e al mancato rispetto delle norme sulla sicurezza. La dispersione scolastica alimenta la disoccupazione, favorendo l’ingresso dei giovani nel circuito della microcriminalità. Di fronte all’urgenza di un intervento deciso, la classe politica sembra però disinteressata, come dimostrato dalla risposta evasiva alla domanda sul significato dell’educazione permanente: “Abbiamo altri problemi a cui pensare”.